Libera si impegna per il contrasto di mafia e corruzione, promuovendo nei quartieri periferici lo sviluppo di esperienze di innovazione sociale.
Che sulla carta è proprio una bella mission: alta, poderosa, autentica.
Il Centro Ciro Colonna è nato così: una vecchia scuola abbandonata, presa in carico e riqualificata, che oggi è casa per “un arcipelago di associazioni, perché nessuno è un’isola”.
Entrando ti rendi conto che quelle belle parole, qui, sono vita.
Una muraglia di balconi circonda il Centro Polifunzionale Ciro Colonna, al quartiere Ponticelli di Napoli. Dietro le tende alle finestre, decine di occhi seguono i nostri passi mentre varchiamo il cancello seguendo i disegni colorati sul marciapiede.
Siamo in uno dei quartieri più difficili di Napoli. Nel 2016, la camorra ha ucciso Ciro Colonna, un ragazzo di 19 anni che stava giocando a biliardino. Perché? Per sbaglio. Ciro è l’ennesima vittima innocente di una realtà dove la giustizia si fa a colpi di mitra.
Qui le definizioni accademiche diventano questioni di vita o di morte, perché si tratta di resistere alla stretta del male, e di esistere tenacemente.
Varchiamo l’ingresso e ci troviamo davanti a una lunga tavolata. Dalla cucina sociale del progetto CuciNapoli est escono meraviglie culinarie: dagli antipasti al dessert è tutto un tripudio di sapori rustici e accoglienti, che sanno di casa.
“Hai mangiato abbastanza?”
Il timore si scioglie, scalzato via in punta di forchetta da un sorriso di mamma.
Dopo l’introduzione di Pasquale Leone e Mariano di Palma prende la parola Cesare Moreno, fondatore dell’associazione cui nel 2019 è stato affidato l’edificio scolastico in disuso in via Curzio Malaparte per le attività del Centro Educativo Polifunzionale Ciro Colonna.
Ci racconta che questo spazio gigantesco porta con sé tantissime possibilità di uso, ma anche grosse difficoltà di gestione. Il tetto perde, i pavimenti saltano, gli infissi sono tutti da rifare. Eppure, questo luogo è indispensabile: è l’avanguardia di una resistenza vivace e quotidiana, fatta di giochi, teatro, letture, compiti, attività da fare insieme.
Come capite l’impresa è colossale e difficile, ma sono in atto molte alleanze e partecipazioni e abbiamo già la collaborazione attiva di università, tecnici, imprese del settore, associazioni tecniche e singoli professionisti che condividendo le finalità educative del progetto si sono resi disponibili.
Il motore di tutto è il desiderio di avere una casa da vivere, da aprire al quartiere, un punto fermo in cui l’esperienza educativa possa affondare solide radici.
Con questo atto accade per la prima volta a Napoli (…) che un edificio scolastico sia riutilizzato per scopi educativi avanzati in collaborazione con le imprese sociali. Molti altri edifici pubblici sono stati gestiti in questo modo, molte scuole sono concesse in comodato d’uso gratuito o in ‘uso provvisorio e precario” (…). In questo caso abbiamo voluto rispettare tutti i requisiti di legge e tutte le indicazioni della Corte dei conti perché non vogliamo stare in una situazione dipendente dai favori di qualcuno e come tale precaria quanto mai.
Oggi il Centro Educativo Polifunzionale Ciro Colonna è un cantiere in costante fermento: un cantiere edile, certo, ma anche un cantiere umano.
Dai palazzi circostanti le persone scendono al centro e lo abitano a tutte le ore del giorno. Gli sguardi dietro alle finestre stanno cedendo il posto a sorrisi in piena luce.
Per saperne di più:
https://www.maestridistrada.it/diario/view/301/centro-educativo-polifunzionale-ciro-colonna