Dumbo Space

Via Camillo Casarini 19, 40131 Bologna BO

Rosso, verde, ocra gialla, blu. Volti giganteschi in bianco e nero, treni in transito, forme, linee, parole. Sotto un cielo azzurrissimo e un sole da spaccare le pietre, DumBo ci accoglie urlandoci dalle pareti la gioia di esserci.

L’ex scalo ferroviario bolognese del Ravone, infatti, ha colorato i suoi grandi muri con le opere di street artist del calibro di Luca Zamoc, Chob, Giorgio Bartocci e Corn79.

40.000 metri quadri di squallidi capannoni oggi sono il fulcro di una rigenerazione creativa condivisa; un luogo in decadenza è ripartito grazie al lavoro di una rete costituita da imprese, istituzioni e associazioni, guidate da Open Event Srl, con un solo obiettivo comune – ben delineato sul sito web:

“Condivisione, cooperazione, inclusione, innovazione sono alcune delle parole attorno alle quali vorremmo che DumBo definisse il proprio orizzonte d’azione; l’opportunità di valorizzare il patrimonio esistente in una dimensione di temporaneità unito all’obiettivo di migliorare la qualità della vita e delle relazioni umane, rappresenta la precisa direzione per contribuire alla costruzione di coesione sociale e costruzione di comunità.”

Anita Guerra, community manager di questo spazio, ci accompagna alla scoperta delle nuove destinazioni dei giganteschi capannoni. Troviamo Blocco Comune, con i laboratori di falegnameria e casa di un giovane gruppo sociale. C’è Officina, il coworking che ospita anche la nostra lezione. Entriamo nello spazio chiamato Vascello, dove ammiriamo i volteggi di due giovani atlete alle prese con gli esercizi al trapezio e ai tessuti aerei, in un’area attrezzata a palestra che ospita anche uno skate park. Giriamo l’angolo e ci si presenta Baia, una grande piazza coperta destinata a mercatini, piccole fiere, eventi enogastronomici, laboratori per grandi e piccini, mostre, attività sportive.

Parcheggiata silente su un lato c’è lei: una grossa locomotiva ferma lì, in attesa.

Come a studiare questi suoi nuovi passeggeri che entrano a DumBo e scoprono pezzi di mondo. Forse, per una volta, trasportata ovunque senza binari e senza destinazione, con la sola voglia di gustarsi il viaggio.

Per saperne di più: https://dumbospace.it/

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