Ex Asilo Filangieri

Vico Giuseppe Maffei 4, 80138 Napoli NA

Antirazzismo, antisessismo, antifascismo.

L’Ex Asilo Filangieri si regge su questi pilastri, cardini fondamentali attorno ai quali si sviluppa il cartellone di eventi che riempie le sale di questo luogo quasi tutti i giorni.

L’Ex Asilo ha una storia singolare: nato come convento, è divenuto poi orfanotrofio per i figli dei veterani di guerra; successivamente è stato dato in concessione al Forum internazionale delle Culture, ma è di fatto rimasto sottoutilizzato; infine è stato occupato da un collettivo di artisti e artiste di Napoli, che l’hanno eletto a roccaforte nella battaglia per la rivendicazione di uno spazio cittadino destinato all’arte e alla cultura.

L’occupazione simbolica doveva durare tre giorni: di fatto, non sono più andati via. 

Quella che era una lotta di pochi, ha avuto un’impressionante eco pubblica: non si trattava di rivendicare uno spazio “con le cattive”, ma di restituire uno spazio pubblico alla propria comunità cittadina.

Le persone hanno cominciato a stringersi intorno a questo luogo, uno spazio comune, definito dalla presenza di una comunità che se ne prende cura. Ognuno come può: chi facendo volontariato, chi partecipando all’assemblea, chi vivendo gli spazi, chi proponendo eventi.

L’ex Asilo ha cominciato l’autogestione attraverso un’assemblea pubblica a cui chiunque può partecipare. Un’assemblea orizzontale, senza un direttivo o un leader, in cui le decisioni sono prese per consenso dopo una discussione.

Ma come definire uno spazio così particolare?

Nessuno strumento giuridico consentiva di riconoscere la gestione dello spazio in quel modo. L’ex Asilo era una realtà con un’identità e una vocazione chiare: era una comunità aperta e orizzontale che gestiva uno spazio pubblico e che chiedeva con forza di essere riconosciuta.

Detto fatto: si è cambiato lo strumentario giuridico, attingendo alla tradizione e reintroducendo gli antichi usi dei beni civici.

Oggi l’Ex Asilo è un Bene Comune, dotato di una dichiarazione di uso civico e collettivo urbano, riconosciuto attraverso una successione di delibere anche dal Comune di Napoli.

Questo spazio è aperto a tutti, nel rispetto dei principi di antifascismo, antirazzismo e antisessismo; chiunque può portare la propria proposta in assemblea, dove viene discussa e il più delle volte accolta dopo un’attenta valutazione da parte dei tavoli di lavoro tematici.

A guidare le decisioni è la certezza che questo spazio è della città e tale deve rimanere.

Per saperne di più: www.commonsnapoli.org  

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