Il Conventino Firenze

Via Giano della Bella 20, 50124 Firenze FI

Varcare la soglia del Conventino è come entrare in una dimensione parallela.

Dalla strada trafficata a una via un po’ defilata, fai due passi e voilà, ci si spalanca davanti un mondo fatto di silenzio e operosità.

Il Vecchio Conventino di via Giano della Bella, edificato tra il 1893 e il 1896, era il Monastero di Santa Teresa.

Le antiche mura pulite sono nate per accogliere i passi lenti delle Carmelitane Scalze, animate dal desiderio di rendere la loro vita sacra attraverso la preghiera e il lavoro quotidiano. 

Ora et labora, diceva la regola benedettina.

Nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, il Monastero viene trasformato in un ospedale militare. Non si rialzerà più da questo periodo e le suore non vi faranno ritorno. Nel 1920 la Società artistica fiorentina Gusmano Vignali acquista il complesso abbandonato, e l’anno successivo diventa proprietà di Paolo Uzielli.

Avviene la rivoluzione degli spazi: le celle delle monache sono aperte, trasformate.

Diventano laboratori artigiani e atelier di artisti che lavorano, tagliano, cesellano, costruiscono, levigano, tra le mura sicure del Conventino. Mura chiuse al pubblico, a indicare uno spazio elitario, a cui possono accedere esclusivamente i clienti e alcuni intellettuali, artisti e filosofi legati all’Oltrarno.

Tra le due guerre, a passeggiare nel chiostro troviamo anche Gino Varlecchi, Eugenio Montale, Pietro Annigoni e Venturino Venturi.

Con la Seconda Guerra Mondiale il Conventino si trasforma ancora: da casa di un cenacolo intellettuale e officina artigianale, diventa prima una tipografia clandestina antifascista e successivamente un rifugio per i partigiani, tra i quali Sandro Pertini. 

Segnato dalle guerre, il Conventino ha subito un profondo restauro terminato nel 2009, a opera del Comune di Firenze. Oggi è la sede di Officina Creativa by Artex, che l’ha trasformato in uno spazio polifunzionale di circa 3500 metri quadri.

Dove un tempo c’erano le celle delle monache, oggi gli artigiani sono tornati a lavorare, cucire, modellare, dipingere, tornire, tra le mura aperte finalmente alla cittadinanza che può godere dell’enorme spettacolo del fare e saper fare fiorentino.

Per saperne di più: https://www.ilconventinofirenze.it/

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