La Foresta

Piazzale Orsi, 38068 Rovereto TN

Cercasi pigro. Cercasi egoista.

Certo, perché in un posto del genere accogli tutti…

Mica solo i motivati, gli attivisti, i già convinti.

Questo significa gestire un’infrastruttura in un’ottica di inclusione sociale.

La Foresta di Rovereto è uno spazio che nasce dal basso e parla a tutt*. E questo si percepisce ovunque: dalla comunicazione (essenziale, disincantata, colorata), all’arredo quasi interamente autoprodotto.

Ci troviamo in un’area di proprietà delle Ferrovie dello Stato, una grande area inutilizzata in una posizione strategica per la vita cittadina. I soggetti coinvolti nella gestione di questo spazio sono molteplici, pubblici e privati, in una collaborazione proficua che è una delle forme più riuscite del neo-mutualismo trentino.

Dopo un’attenta ristrutturazione e messa in sicurezza dello stabile, La Foresta ha iniziato a diventare un centro di animazione sociale importante per tutta la città. Letteralmente prima o poi tutti passano di qui, da quello che è un vero e proprio bene comune per Rovereto.

L’autogestione funziona bene e prevede un sistema di governance particolare, nettamente orizzontale. Le riunioni sono molto partecipate: si tratta di assemblee senza una maggioranza, in cui si parla fino a trovare un compromesso. Certo, alcuni elementi di formalità sono necessari, ma per governare una risorsa comune è importantissimo dare spazio a un aspetto che spesso è tralasciato in altre forme: l’attività conversazionale, in parole povere “il chiacchiericcio”, che crea un terreno comune per dialogare anche tra persone e istituzioni molto distanti tra loro.

La dimensione comunitaria è centrale alla Foresta: tanto che essa stessa si definisce “Accademia di comunità”. Una comunità variegata, che prende parte volentieri alle molteplici iniziative e “attività partecipative culturali, artistiche, economiche, culinarie, educative, di ricerca, ambientaliste, di mutuo aiuto, del fare e molto altro ancora.” Ci sono Dai Neta, progetto finalizzato alla pulizia degli argini dei fiumi, Vestete gratis, il mercatino dei vestiti usati; ci sono il Forno Vagabondo, Eco Lab, Alimentare Cultura.

C’è Comunità frizzante, una rete eterogenea di soggetti accomunati dal desiderio di rendere “frizzante” il modo di stare insieme. Come? Inventando, producendo e distribuendo bibite gassate dai sapori locali attraverso processi partecipativi, utilizzando un po’ tutto quello che si può trovare in Vallagarina: frutta, verdura, piante officinali, fiori, bacche, ecc.

Comunità Frizzante collabora anche con varie realtà produttive del territorio in un’ottica di economia circolare e riduzione dello spreco, utilizzando sottoprodotti delle loro trasformazioni alimentari, salvandoli dalla spazzatura.”

Tutto fila: ad esempio, per fare l’Abbracciata (un’aranciata unica) si usa la polpa delle arance, delle quali una pasticceria trentina usa solo la scorza per la produzione dei canditi. I proventi della vendita delle bibite vengono reinvestiti per sostenere progetti e attività inclusive nella valle. 

Impossibile uscire da La Foresta senza rimanerne affascinati: qui c’è un turbinio di attività, un germogliare di idee, un accendersi di lampadine. E ora spiegatemi come si fa a restare pigri qui dentro!

Per saperne di più: https://laforesta.net/

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