Mercato Sonato

Via Giuseppe Tartini 3, 40127 Bologna BO

Lasciamo il verde delle Serre dei Giardini Margherita per dirigerci in zona San Donato. Qui si trova il Mercato Sonato.

Siamo in una zona popolare di Bologna: i palazzi affastellati, qualche muro scalcinato e tanti graffiti ci consegnano un’immagine da cartolina. Il mercato conserva ancora e interamente la struttura originaria del mercato rionale coperto nato nei primi anni ’60. Per gli abitanti della zona è stato per lungo tempo il luogo dove andare a fare la spesa prima che grandi e piccole insegne della grande distribuzione facessero la loro comparsa, cambiando totalmente le abitudini di acquisto dei residenti.

Parallelamente, anche il volto della cittadinanza cambia, in una mescolanza di generazioni: agli anziani, che rappresentano il gruppo autoctono, si aggiungono giovani stranieri e studenti che trovano in questo quartiere condizioni più accessibili per vivere a Bologna.

Entrando nel mercato, colpisce il vuoto che occupa la parte centrale della struttura, sulla quale si affaccia una serie di serrande abbassate. L’idea che suggerisce è quella di una piazza ed è facile immaginare come questi fondi, oggi chiusi, fosseroinvitanti e colorati un tempo, pieni di pesce, frutta e verdura, pane, prodotti casalinghi. Nella memoria degli abitanti del quartiere Mercato Sonato è ancora così.

Ed è per questo che non è stato facile arrivare a quello che è oggi: un luogo dove si fa musica, si vive la musica, si impara la musica. Perché la musica, come la vita, si fa insieme.

Mi viene in mente questa frase del maestro Ezio Bosso, direttore d’orchestra e compositore, mentre ascolto Luca Cantelli, project manager dell’Orchestra Senzaspine, che racconta come è nato questo spazio. Lo abbiamo incontrato negli “uffici” del Mercato Sonato: un ex fondo dove sono state collocate due postazioni con computer. Un luogo tutt’altro che formale, con un via vai di persone che ci ha fatto entrare velocemente nel fermento del Mercato Sonato.

Luca ci dice che nel 2014 il comune di Bologna ha emesso un bando per sostenere la crescita del settore culturale e creativo della Regione. Lo vince l’Orchestra Senzaspine, un’associazione di musicisti, di recente formazione che, all’epoca, contava già oltre un centinaio di persone.

L’idea dell’associazione era di fare musica classica con e per le persone. Fuori dai suoi luoghi d’elezione e oltre la fruizione per intenditori. Musica classica per tutti, musica con responsabilità sociale. Questo già accadeva per le strade di Bologna ad opera dell’Orchestra Senzaspine che, prima di vincere il bando per il Mercato San Donato, ne aveva vinto un altro un anno prima. Il bando del 2015 assegnava il Mercato San Donato come luogo da rivitalizzare e far rinascere in veste nuova.

“Un’orchestra di musica classica in un mercato… come glielo spieghi alla gente del posto?” Ed è proprio al rapporto con il quartiere che pensa, prima di ogni cosa, il gruppo dell’Orchestra Senzaspine. Quindi, attraverso una campagna di raccolta dei desideri e delle esigenze delle persone, il gruppo chiede:

Cosa volete per il Mercato San Donato?

E questo processo di co-progettazione fa diventare il vecchio Mercato San Donato quello che è oggi: la casa dell’Orchestra Senzaspine ma anche uno spazio duttile dove attività di diverso tipo, proposte anche di breve durata, possono realizzarsi. C’è un laboratorio di sartoria, uno di stamperia artistica, una falegnameria; ci sono varie aule studio per la scuola di musica, e c’è una cucina che produce pietanze per il piccolo bar del Mercato. Con la musica a fare da motore al tutto.

C’è una stagione concertistica ricca e variegata. E la possibilità di imparare la musica, suonata e cantata, a qualunque età e con qualunque tipo di preparazione. Perché la musica, come la vita, si fa insieme…

Quando salutiamo Luca, lo spazio centrale che al nostro arrivo si era presentato vuoto, ha cambiato totalmente aspetto. È pieno di ragazzi che provano insieme a uno dei direttori d’orchestra di Senzaspine. A semicerchio, ognuno per il posto che il proprio strumento occupa, seguono le indicazioni e suonano riempiendo il Mercato di note. Emozionante. Restiamo ad ascoltarli.

Finite le prove con loro, il lavoro del maestro prosegue con il corso delle voci stonate. Sono incuriosita! Il centro del Mercato cambia di nuovo aspetto: un gruppo di persone lo affolla, non ci sono strumenti, si inizia a cantare. Un sorriso accompagna l’estendersi e il modulare dell’intonazione.

Penso a quanto sia bello imparare a cantare.

È la parola Insieme che ci portiamo via da Bologna.

Per saperne di più: http://www.mercatosonato.com/

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