Orti Generali

Strada Castello di Mirafiori 38/15, 10127 Torino TO

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

I luoghi

Art. 9 della Costituzione Italiana

Entrando a Orti Generali ci si immagina quasi il sorriso soddisfatto di Piero Calamandrei: qui la bellezza della biodiversità è cercata, trovata, valorizzata al massimo.

Pensando all’orto vengono in mente certamente dei terreni coltivati, ma anche lamiere, vecchi utensili, fasci di erbacce gettate qua e là. Non proprio un luogo idilliaco, ecco.

Forse per questo entrando a Orti Generali, la prima cosa che colpisce è l’ordine.

Qui ci sono 160 orti, tutti gestiti da persone e associazioni diverse. Chissà che guazzabuglio.

Eppure quello che si percepisce è una profonda armonia e coerenza, come se una mano invisibile abbia tracciato delle linee guida. Parlando con Matteo Baldo, educatore e dottore in Sociologia nonché co-fondatore del progetto Orti Generali, scopriamo che quella mano invisibile è molto concreta ed è quella di Stefano Olivari, affermato paesaggista, che insieme a Matteo ha dato vita al progetto Orti Generali.

“Quando qualcuno allestisce un orto abusivamente lo circonda con lamiere, travi, plastica, insomma qualcosa di alto che lo nasconda alla vista. Sulle rive del Sangone era tutto abusivo. Qui abbiamo eliminato queste barriere: lo spazio è ripulito, lo sguardo può godere di un paesaggio armonico e curato, i camminamenti sono ampi.”

Le strutture per riporre gli attrezzi sono standardizzate, l’impianto di irrigazione è unificato.

Quanto incide la bellezza dell’ambiente sul lavoro delle persone che vivono questo luogo?

Questa domanda ci accompagnerà nel nostro viaggio.

Certo è che questo equilibrio rispettoso e delicato si ritrova anche più sotto, quando ci spostiamo al Chiosco degli Orti Generali, dove ci attende un delizioso pasto realizzato con i prodotti di questi orti.

Galli e polli di varie dimensioni sfrecciano nel prato e scorrazzano liberamente, tollerando molto bene la nostra presenza. Le insegne colorate nominano e ordinano gli spazi: albergo degli insetti, pollaio, le piante aromatiche e quelle tintorie, la raccolta differenziata.

In questo luogo ogni cosa ha il suo posto, in una cornice naturale nella quale uomini di natura diversa, insetti e animali convivono alla perfezione. All’ombra di questi alberi, umanità lontane si trovano, dialogano e costruiscono insieme.

Tornano alla mente le parole di Calamandrei, il 15 settembre 1944, nel suo discorso per la riapertura dell’Università di Firenze:

«negli anni pesanti e grigi nei quali si sentiva avvicinarsi la catastrofe facevo parte di un gruppo di amici che, non potendo sopportare l’afa morale delle città piene di falso tripudio e di funebri adunate coatte, fuggivamo ogni domenica a respirare su per i monti l’aria della libertà, e consolarci tra noi coll’amicizia, a ricercare in questi profili di orizzonti familiari il vero volto della patria»

Un profilo di orizzonte familiare, un ordine che genera armonia, la consapevolezza del valore civile del paesaggio, la bellezza di questa esperienza viva. Forse, l’Italia più vera, passa anche da qui.

Per saperne di più: https://www.ortigenerali.it/

To top