PMO

Via Principe di Belmonte 93, 90139 Palermo PA

Piove quando arriviamo a Palermo, ma non importa; la città è bella e ci riempiamo la vista della sua ricchezza: romana e normanna, bizantina e araba, borbona e spagnola. Classica, barocca, rococò. Nobile e popolare. Viva e decadente.

Il nostro primo appuntamento è al PMO coworking, in centro, vicino al porto crocieristico. PMO sta per People, Minds, Opportunity. Ci accoglie Roberto Ragonese, il suo fondatore.

Il coworking è uno spazio di lavoro condiviso. Ne stiamo vedendo tanti in questo viaggio. Sono luoghi aperti, dall’arredamento accogliente e informale. Luoghi che diventano la sede di lavoro di molti freelance, luoghi dove abitare temporaneamente uno spazio spesso significa condividere un progetto o cogliere un’opportunità di collaborazione. Non è diverso in questo il PMO di Palermo.

Diversa, invece, è la storia delle sue origini. Questa è una storia di radici. Di confini bagnati dal mare. Di partenze e ritorni.

Partiamo da qui: il PMO di Palermo attrae diversi nomadi digitali: persone che lavorano da remoto. Palermo è entrata nelle rotte di questi lavoratori nomadi per il clima, la bellezza, la qualità della vita. Roba che ti rimane addosso se sei di queste parti. Roba che ti manca quando sei lontano.

La storia di PMO è la storia di Roberto che, dopo un periodo di lavoro fuori dalla Sicilia, decide di tornare. Ha un’idea precisa di felicità, Roberto, e questa idea ha Palermo come casa. Ha un progetto in testa: attivare una comunità di innovatori per creare nuove opportunità imprenditoriali a partire dalle idee delle persone. I primi passi non sono facili, l’apertura e la condivisione per creare connessioni non sono tratti distintivi della cultura siciliana. Al suo arrivo a Palermo trova diversi nuclei d’innovazione ma pochi sono in contatto tra loro. È su quello che lui decide di lavorare, diventando connettore tra persone e idee. E così il PMO, inteso come luogo in cui sviluppare le proprie idee, diventa la sintesi del progetto di Roberto e diventa la sua storia, il suo presente.

Ancora oggi, ciò che caratterizza l’attività di Roberto è il legame con il contesto. Ci tiene a specificarlo: «Ciò che funziona altrove, non è detto che funzioni qui. Qui siamo diversi: stiamo sperimentando ciò che altrove è già stato codificato». Ma a questa idea che Palermo diventi un luogo di innovazione al pari di città più note, come Milano o Londra, non è l’unico a credere.

«Vogliamo che di Palermo si parli non solo per la parte più tragica della sua storia, ma che sia conosciuta per come la vediamo noi: un crocevia del Mediterraneo, dove persone, storie, intelligenze, idee, progetti si incontrano, si mescolano per creare occasioni per restare. Occasioni per essere felici». Con le parole di Roberto negli occhi guardiamo Palermo, e la sua bellezza ha un’altra luce, quella del riscatto.

Riprendiamo il nostro cammino, verso il prossimo incontro.

Per saperne di più: http://www.pmocoworking.it/

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